Bretton Woods, John Maynard Keynes eta gaurko mundu ekonomikoa

Hasiera Bretton Woods-i buruz1.

Testuingurua: monetak urreari ‘lotuta’ zeuden. Urrea zen erreserba. Sistema Gold Standard System delakoa zen (Gold standard).

Denbora hartan eta baldintza horietan planteatu zuen Keynes-ek mundu moneta bakar bat: bancor izenekoa (Bancor – Wikipedia, the free encyclopedia).

Luca Fantacci-ren Bretton Woods, quando il mondo non ascoltò Keynes. E sbagliò2.

Bakea zen afera ia nagusia. Bera babestearren, monetari buruz eztabaidatu zen.

(a) Kynes-en jarrera

John Maynard Keynes legati al suo sogno di creare, dopo il secondo conflitto bellico, una moneta internazionale in grado di garantire la pace. (…)E che racconta come l’idea di Keynes fu sconfitta dagli americani e dall’adozione del dollaro come moneta universale

(b) Keynes, profeta

A settant’anni dalla morte, le parole di Keynes suonano profetiche. Quando preconizza il dominio del mondo da parte degli Usa attraverso il Dollaro. Quando ammonisce contro il rischio di colonialismo finanziario attraverso aiuti a pioggia da parte dei paesi ricchi a quelli poveri. E quando coglie, ai suoi albori, tutto il potenziale di instabilità politica – non solo finanziaria – che un sistema così concepito porta con sé.”

Liburuan aipatutako puntu nagusiak:

(i) Afera eta eztabaida Bretton Woods-en gertatu ziren3

(ii) Gerla ondoko nazioarteko moneta: dolarra4

(iii) Egondako eztabaida orain dela gutxi argitu da5

(iv) Ondorio zuzenak: dolar, moneta nagusia gisa, eta mugagabeko likidezia6

(v) AEB botere-gune monetario bilakatzen da7

(vi) Eredu gisa: Marshall plana8

(vii) Kosturik gabeko dirua9

(viii) Keynes-ek arriskua aurreikusi zuen10

Beranduago, 1971n, dolar eta urrearen arteko lotura hautsi zen. Monetak fiat-eko bilakatu ziren. Moneten arteko truke flotatzailea martxan jarri zen, trukea ez zen finkoa (lehen bezala, urreari lotuta) baizik eta flexiblea (‘soft‘)11.

Soft Currency Economics II (MMT - Modern Monetary Theory Book 1) by [Warren Mosler]

Soft currency economics delakoaz, hasiera gisa, ikus Warren Mosler-en azken liburuxka, Warren Mosler eta Hasieran Mosler zen…

Sistema berri honetan bizi gara, non erreserba-moneta soil eta bakarra egon barik, zenbait moneta nagusi daude mundu mailan: dolarra (AEB), euroa (EB), yena (Japonia), errubloa (Errusia) eta renminbi (Txina).

Sistema berri hori da arakatu behar dena.

Kasu, nazioarteko trukeaz, gogoratu Michael Hudson eta Warren Mosler-en arteko eztabaida sakona hemen:

Mosler-en eta Hudson-en arteko eztabaida

Eztabaia osoa hemen: https://www.unibertsitatea.net/otarrea/gizarte-zientziak/ekonomia/nazioarteko-ekonomia-eta-ainperialismoaa

Azken bi loturek mundu mailako ekonomia aztertzen ahalbidetzen dute. Gure blogean azterketa horri buruz hainbat lan plazaratu dira.

Oraingo sarrerarako, hona hemen bi link interesgarri:

TTIP delakoaz hitz bi: nahikoa eta sobera (eta bertan azaltzen diren linkak)

Europa Munduan: https://www.unibertsitatea.net/otarrea/gizarte-zientziak/ekonomia/europa-munduan-power-point

Keynes-ek 1930eko hamarkadarako proposatu zuenaz, eta berak krisiari buruz, eta oro har, ekonomiari buruz egin zuenaz haratago, orain, bereziki 1990eko hamarkadaren hasieratik gaur arte, DTM-koek egin dute.

Beste baldintza batzuetan noski, beste kapitalismo mota bat aztertuz (finantza kapitalismoa), beste proposamen desberdin batzuk proposatuz, baina, azken finean, zorroztasun, sendotasun eta sakontasun berdintsuarekin.

DTM-koen garrantzia argi geratu da gure blogean.


1 Ikus Bretton Woods Conference – Wikipedia, the free encyclopedia eta Bretton Woods system – Wikipedia, the free encyclopedia.

3 Italieraz: “Dopo tre anni di pianificazione e di negoziati bilaterali, Gran Bretagna e Stati Uniti giungono a formulare una proposta congiunta, il cosiddetto Joint Statement. Stilato ad Atlantic City nell’aprile del 1944, il documento fungerà da base di discussione per la conferenza dei paesi alleati che si apre a Bretton Woods il 10 luglio successivo, e dalla quale emergono, dopo tre settimane di colloqui, gli accordi che dettano le regole dell’ordine monetario postbellico.”

4 Italieraz: “Keynes vive la firma degli accordi come una dichiarazione di resa incondizionata. È costretto a firmare senza nemmeno poter leggere il testo definitivo dall’inizio alla fine. È pur vero che lui stesso, nel corso delle trattative, ha sostenuto l’importanza di raggiungere un’intesa anche a costo di qualche compromesso. È lecito dubitare, tuttavia, che al momento della stipula Keynes fosse nella condizione di apprezzare la reale portata delle concessioni che si apprestava a sottoscrivere.

Solo poco prima della chiusura della conferenza, infatti, gli statunitensi introducono arbitrariamente nel testo degli accordi quello che sarà l’elemento più importante dell’intero sistema economico internazionale del dopoguerra: l’utilizzo del dollaro come moneta internazionale.

5 Italieraz: “I contorni precisi della vicenda sono emersi solo di recente, con la pubblicazione integrale degli atti della conferenza. Ne emerge con chiarezza che, ancora a pochi giorni dalla conclusione, la bozza prevedeva un sistema perfettamente simmetrico, in cui nessuna valuta di nessun paese godeva di uno status privilegiato. Sarebbe stato l’oro a conservare il ruolo di unità di conto internazionale. Si delineava, in sostanza, una riedizione del gold standard, in cui il Fondo monetario, attraverso i propri prestiti, avrebbe avuto la funzione di attenuare le rigidità e le tendenze deflative che avevano caratterizzato i precedenti sistemi a base aurea. Il riferimento al dollaro americano è inserito all’ultimo momento, senza alcuna discussione e senza che i delegati mostrino la minima consapevolezza delle implicazioni.”

6 Italieraz. “Che nel 1944 il dollaro possa essere accettato come equivalente dell’oro è piuttosto ovvio: la sua parità aurea è fissa da più di un secolo, i forzieri di Fort Knox custodiscono oltre l’80 per cento delle riserve auree mondiali, la convertibilità del dollaro in oro (35 dollari per ogni oncia) non può essere messa in dubbio. Eppure, sancire sul piano giuridico un’equivalenza di fatto non è privo di conseguenze. Adottare una moneta nazionale come moneta internazionale significa, come aveva ammesso lo stesso White qualche anno prima, sia pure in termini astratti e alquanto eufemistici, «accordare al paese titolare di quella valuta un qualche lieve vantaggio in termini di pubblicità o di commercio».

Di fatto, la possibilità di utilizzare la propria moneta come mezzo di pagamento internazionale fornisce agli Stati Uniti una fonte di liquidità potenzialmente illimitata, al servizio dell’egemonia mondiale e delle sue molteplici leve: aiuti internazionali, commercio, investimenti esteri, spese militari.

7 Italieraz: “Keynes ha il sentore che il sistema di Bretton Woods non nasca sotto i migliori auspici, come lascia trasparire nel breve discorso che tiene a Savannah il 9 marzo 1946, (…)

Non passa molto tempo, infatti, prima che i presentimenti di Keynes si mostrino fondati e la fata maligna consumi la sua vendetta. I moventi politici, in effetti, dominano le relazioni economiche internazionali del dopoguerra. Non tanto attraverso il Fondo monetario e la Banca mondiale che, essendo dotati di un capitale irrisorio e inadeguato ai loro compiti, sono relegati a un ruolo marginale. Sono gli Stati Uniti il vero centro di potere: nel nuovo regime monetario internazionale imperniato sul dollaro possono agire da fonte di liquidità per il mondo intero.

8 Italieraz: “E lo fanno, in effetti, con una generosità senza precedenti. Il Piano Marshall costituisce notoriamente il programma di aiuti internazionali più ingente della storia. Altrettanto noto è che non risponde solo a una logica di potenziamento economico, ma anche alla necessità politica di consolidare il blocco occidentale di fronte alla minaccia sovietica. Ciò che invece rischia di passare inosservato è che le generose donazioni americane sono rese possibili proprio dal regime di eccezione di cui godono gli Stati Uniti, in virtù dello status privilegiato del dollaro come moneta internazionale.

9 Italieraz: “… l’America può dare allo straniero ciò di cui ha bisogno, senza che nulla venga a mancare a lei. I miliardi di dollari che mette a disposizione degli alleati non riducono di un solo centesimo il denaro che le resta, poiché quei dollari sono creati dal nulla. Sono aiuti senza costo… ma non senza prezzo: ciò che si perde, tanto nel caso dei donatori quanto nel caso dei beneficiari, è il senso economico delle loro reciproche relazioni. Non c’è modo di distinguere fra dono, prestito e scambio, in un regime in cui tutti e tre possono essere praticati indifferentemente senza intaccare il potere d’acquisto di chi li effettua.”

10 Italieraz. Keynes aveva messo in guardia da un simile rischio: «Sarebbe altresì un errore sollecitare, di nostra iniziativa, un aiuto finanziario degli Stati Uniti a nostro favore dopo la guerra, che sia a titolo di dono, di prestito senza interesse o di ridistribuzione gratuita di riserve auree». Perciò aveva respinto ogni idea di «piano filantropico crocerossino, grazie al quale i paesi ricchi vengono in soccorso di quelli poveri». Cinque anni prima che fosse concepito il Piano Marshall, Keynes contestava la logica che lo avrebbe ispirato: era una logica di potenza che avrebbe sbilanciato irreparabilmente le relazioni economiche e finanziarie, consegnando al paese più ricco la fonte stessa della ricchezza, consentendogli di acquistare senza spendere, di prestare senza rinunciare, di donare senza perdere.”

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