Koronabirusa eta defizita

Thomas Fazi-ren C’È UN SOLO VERO BAZOOKA ECONOMICO CONTRO IL #CORONAVIRUS: LA MONETIZZAZIONE DEI DEFICIT

(https://www.facebook.com/thomasfazi/posts/2806271156132671)

Si fa un gran parlare del fatto che adesso – grazie alla sospensione del Patto di stabilità e all’espansione del programma di quantitative easing (QE) della BCEl’Italia e gli altri paesi dell’eurozona avrebbero mano libera per attuare una massiccia espansione del deficit pubblico (che improvvisamente chiedono tutti a gran voce, dopo averlo demonizzato per anni), anche nell’ordine del 10 per cento o più del PIL. Come ho sottolineato in altre occasioni, non è esattamente così: questo richiederebbe l’impegno esplicito della BCE ad agire veramente da prestatrice di ultima istanza, cioè ad intervenire in maniera illimitata e incondizionata sui mercati dei titoli sovrani per garantire che gli Stati siano sempre in grado di finanziarsi a tassi accettabili indipendentemente dal loro livello di deficit/debito pubblico, eventualmente comprando i titoli essa stessa.

Ma il problema vero è un altro: se anche la BCE si dichiarasse disposta ad offrire una garanzia di questo tipo, gli Stati vedrebbero comunque esplodere i loro rapporti debito/PIL e un domani sarebbero costretti a varare misure straordinarie di consolidamento fiscale per rimborsare i creditori privati e/o la BCE. Questo è inaccettabile: perché mai i cittadini, già stremati da una “guerra” senza precedenti – che ci auguriamo di vincere al più presto – dovrebbero essere chiamati a pagare una seconda volta, solo per ingrassare ulteriormente qualche grande banca o addirittura per ripagare la propria banca centrale, un organo che teoricamente dovrebbero essere al loro servizio?

È per questo che, come sostenuto persino in un editoriale straordinario del “Financial Times” di ieri*, serve un radicale cambio di paradigma: tutte le spese necessarie per fronteggiare l’emergenza COVID-19, invece di essere finanziate a debito, dovrebbero essere monetizzate direttamente dalle banche centrali dei rispettivi paesi, cioè non dovrebbero prevedere un rimborso futuro da parte degli Stati. Il cosiddetto finanziamento monetario della spesa pubblica viene definito nel gergo tecnico “overt monetary financing” (OMF) e può avvenire sostanzialmente secondo due modalità:

  • la prima consiste nel far sì che la banca centrale soddisfi il fabbisogno del Tesoro accreditando i conti bancari dei destinatari della spesa pubblica, cioè “monetizzando” la spesa in base agli obiettivi di politica economica del governo, indipendentemente dalla posizione di bilancio dello stesso (cioè che questa sia deficitaria o meno), senza che il Tesoro emetta titoli di debito per un valore equivalente;
  • la seconda consiste nell’emettere titoli di Stato a zero interessi senza scadenza che poi vengono acquistati direttamente dalla banca centrale e che in pratica non dovranno mai essere ripagati. In questo caso si tratterebbe a tutti gli effetti di un debito “fittizio” (cioè puramente contabile), che dunque andrebbe escluso dal computo del rapporto debito/PIL.

Per quanto radicale possa sembrare la proposta, essa rappresentava la prassi in molti paesi fino a qualche decennio fa. Il periodo che va dagli anni Trenta alla fine degli anni Settanta, infatti, fu caratterizzato in tutto l’Occidente da un’intensa cooperazione monetario-fiscale che includeva forme dirette e indirette di finanziamento monetario (in cui cioè il 40-50 per cento del debito pubblico complessivo era finanziato dalla banca centrale e dalle istituzioni finanziarie domestiche, che erano “obbligate” a investire una certa quantità di denaro in titoli pubblici: basti pensare al rapporto pre-“divorzio” che intercorreva nel nostro paese tra Banca d’Italia e Tesoro).

Negli ultimi anni, vari esperti – tra cui Adair Turner, William Buiter, Richard Wood, Martin Wolf, Paul McCulley e Zoltan Pozsar, Steve Keen, Ricardo Caballero, John Muellbauer e Paul Krugman – hanno rispolverato l’idea di una qualche forma di finanziamento monetario del disavanzo pubblico, indicandola come la soluzione più ottimale nell’attuale contesto delle economie avanzate, proprio perché comporterebbe un aumento del deficit, e dunque della domanda, senza far aumentare il debito pubblico.

Persino l’ex governatore della Fed Ben Bernanke ha recentemente indicato «un’espansione fiscale finanziata con la creazione di moneta», cioè la monetizzazione del deficit senza contestuale emissione di titoli di debito per un valore equivalente, come «la migliore alternativa» in quei casi in cui la domanda aggregata sia particolarmente deficiente»**.

Se questo era vero prima dello scoppio della crisi COVID-19, figurarsi ora. Possiamo stare certi che molti Stati stanno già prendendo in considerazione misure di questo tipo. Immaginare una soluzione stile OMF nel contesto europeo è, invece, veramente difficile. Ma dobbiamo gridarlo forte e chiaro: questa guerra i cittadini la stanno già combattendo in prima linea, è inaccettabile che siano chiamati anche a pagarla di tasca propria1.

[*https://www.ft.com/content/abd6bbd0-6a9f-11ea-800d-da70cff6e4d3; **https://www.brookings.edu/blog/ben-bernanke/2016/04/11/what-tools-does-the-fed-have-left-part-3-helicopter-money/]


1  Itzulpena, autoreak aurkeztua:

Solo hay un verdadero bazooka económico contra el #coronavirus: LA MONETIZACIÓN DE DEFICIT

Se habla mucho de que ahora -gracias a la suspensión del Pacto de Estabilidad y a la expansión del programa de easing cuantitativa (QE) del BCE- Italia y otros países de la eurozona tendrían mano libre para llevar a cabo una expansión masiva del déficit público (que de repente todos piden en voz alta, después de demonizar durante años), incluso en el orden del 10 % o más del PIB. Como he señalado en otras ocasiones, no es exactamente así: esto requeriría el compromiso explícito del BCE de actuar realmente como prestadora de última instancia, es decir, de intervenir de forma ilimitada e incondicional en los mercados de valores soberanos para garantizar que los Estados siempre puedan de financiarse a tipos aceptables independientemente de su nivel de déficit / deuda pública, en su caso, comprando los bonos por sí misma.

Pero el verdadero problema es otro: si el BCE se declare dispuesto a ofrecer una garantía de este tipo, los Estados verían explotar sus ratios de deuda y un mañana se verían obligados a adoptar medidas extraordinarias de consolidación fiscal para reembolsar a los acreedores particulares y / o el BCE. Esto es inaceptable: por qué los ciudadanos, ya cansados por una “guerra” sin precedentes-que esperamos ganar lo antes posible-deberían ser llamados a pagar por segunda vez, solo para engordar aún más algunos grandes bancos o incluso para pagar su propio banco central, un órgano que teóricamente deberían estar a su servicio?

Por eso, como se afirma incluso en un editorial extraordinario del Financial Times de ayer *, hace falta un cambio radical de paradigma: todos los gastos necesarios para hacer frente a la emergencia COVID-19, en lugar de ser financiados debida, deberían ser monetizados directamente por los bancos centrales de sus respectivos países, es decir, no deberían prever un reembolso futuro por parte de los Estados. La denominada financiación monetaria del gasto público se define en la jerga técnica “overt monetary financing” (OMF) y puede realizarse básicamente según dos formas:

– la primera consiste en que el banco central cumpla las necesidades del Tesoro mediante la acreditando las cuentas bancarias de los destinatarios del gasto público, es decir, “monetizando” el gasto según los objetivos de política económica del gobierno, independientemente de su situación presupuestaria ( es decir, sea deficitaria o no), sin que el Tesoro emita valores de deuda por un valor equivalente;

la segunda consiste en emitir bonos estatales a cero intereses sin vencimiento que luego son adquiridos directamente por el banco central y que en la práctica nunca se les deben pagar. En este caso, se trataría de una deuda “ficticia” (es decir, puramente contable), que por tanto, debería excluirse del cálculo del ratio de deuda / PIB.

Por muy radical que parezca la propuesta, representaba la práctica en muchos países hasta hace unas décadas. En efecto, el período comprendido entre los años treinta y finales de los años setenta se caracterizó en todo Occidente por una intensa cooperación monetaria-fiscal que incluía formas directas e indirectas de financiación monetaria (es decir, el 40-50 % de la deuda pública total fue financiado por el banco central y las instituciones financieras domésticas, que estaban “obligadas” a invertir cierta cantidad de dinero en bonos públicos: basta con pensar en la relación pre -“divorcio” que pasaba en nuestro país entre Banca d ‘ Italia y Tesoro) No te preocupes.

En los últimos años, varios expertos -incluyendo Adair Turner, William Buiter, Richard Wood, Martin Wolf, Paul McCulley y Zoltan Pozsar, Steve Keen, Ricardo Caballero, John Muellbauer y Paul Krugman- han desempolvado la idea de algún tipo de financiación monetaria del déficit público, indicándola como la solución más óptima en el contexto actual de las economías avanzadas, precisamente porque supondría un aumento del déficit y, por tanto, de la demanda, sin aumentar la deuda pública.

Incluso el ex gobernador de la Fed Ben Bernanke ha indicado recientemente “expansión fiscal financiada por la creación de moneda”, es decir, monetización del déficit sin emisión simultánea de valores de deuda por un valor equivalente, como “la mejor alternativa “en esos casos donde la demanda agregada sea especialmente deficiente”**.

Si eso era cierto antes de que la crisis COVID-19 estallara, mucho mas ahora. Podemos estar seguros de que muchos Estados ya están considerando estas medidas. Imaginar una solución de estilo OMF en el contexto europeo es realmente difícil. Pero tenemos que gritarlo fuerte y claro: esta guerra los ciudadanos ya la están luchando en la primera línea, es inaceptable que también se les llamen a pagar por su propio bolsillo.

[*https://www.ft.com/content/abd6bbd0-6a9f-11ea-800d-da70cff6e4d3; **https://www.brookings.edu/blog/ben-bernanke/2016/04/11/what-tools-does-the-fed-have-left-part-3-helicopter-money/]

Iruzkinak (1)

  • joseba

    Thomas Fazi-k Paul de Grave-ri buruz

    (https://www.facebook.com/thomasfaziofficial/posts/117529789874670)

    Fino a ieri eravamo in pochi a dirlo e venivamo presi per pazzi. Adesso come per magia ne parlano tutti.

    Ecco Paul De Grauwe, uno dei principali economisti europei e presidente della cattedra John Paulson di politica economica europea alla London School of Economics*:

    «La BCE deve acquistare titoli di Stato sui mercati primari, emettendo denaro per finanziare i deficit di bilancio degli Stati membri durante la crisi. L’aspetto positivo di tale approccio è che risparmia ai governi nazionali di dover emettere nuovo debito. Poiché tutti i nuovi debiti sarebbero monetizzati, infatti, i deficit non aumenterebbe i rapporti debito/PIL. In questo modo i paesi non dovranno preoccuparsi di un’eventuale ritorsione da parte dei mercati. Si potrebbe obiettare che il finanziamento monetario produrrebbe inflazione. Tuttavia, nelle circostanze attuali, questo rischio non esiste».

    Ovviamente è improbabile, per i motivi che sappiamo, che la BCE adotti una soluzione di questo tipo, a dimostrazione della necessità di recuperare al più presto gli strumenti di politica economica di cui ci siamo follemente privati, a partire dalla sovranità monetaria.

    Ma il punto è un altro. L’avete capito adesso che vi hanno preso sonoramente per il culo in questi anni? Che tutti i sacrifici imposti a milioni di persone – in nome della riduzione del deficit e del debito, dello spread, della necessità di rassicurare i mercati – sono stati perfettamente inutili?

    Questo è il momento di piangere le vittime del COVID-19. Quanto tutto questo sarà finito, però, sarà il tempo di piangere le vittime dell’austerità. Di lottare contro chi farà di tutto per tornare allo statu quo ex ante. E di unirci sotto un unico slogan: «Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema».

    p.s. un abbraccio a Luigi Marattin.

    *https://www.project-syndicate.org/commentary/ecb-needs-to-embrace-covid19-monetary-financing-by-paul-de-grauwe-2020-03

    Espainierazko bertsioa, autoreak berak amanda:

    Hasta ayer éramos pocos los que lo dijimos y nos tomaban por locos. Ahora como por magia todos hablan de ello.
    Aquí está Paul De Grauwe, uno de los principales economistas europeos y presidente de la cátedra John Paulson de política económica europea en la Escuela de Economics *:

    ” El BCE debe adquirir bonos estatales en los mercados primarios emitiendo dinero para financiar los déficit presupuestarios de los Estados miembros durante la crisis. Lo positivo de este enfoque es que ahorra a los gobiernos nacionales tener que emitir nueva deuda. Puesto que todas las nuevas deudas se monetizarían, los déficit no aumentarían los ratios de deuda / PIB. De este modo, los países no tendrán que preocuparse por la posible represalias por parte de los mercados. Se podría objetar que la financiación monetaria produciría inflación. Sin embargo, en las circunstancias actuales, este riesgo no existe “.

    Por supuesto, es poco probable, por las razones que sabemos, que el BCE adopte tal solución, que demuestra la necesidad de recuperar lo antes posible los instrumentos de política económica que nos hemos privado locamente, a partir de la soberanía monetaria.
    Pero el punto es otro. Se dan cuenta ahora que os han estado jodiendo estos años? Que todos los sacrificios impuestos a millones de personas-en nombre de la reducción del déficit y la deuda, del diferencial, de la necesidad de tranquilizar los mercados-han sido perfectamente inútiles?

    Este es el momento de llorar a las víctimas del COVID-19. Pero cuanto esto termine será hora de llorar a las víctimas de la austeridad. Luchar contra quien haga todo lo posible para volver al statu quo ex ante. Y unirnos bajo un solo lema: “No volveremos a la normalidad porque la normalidad era el problema”.

    P.D. un abrazo a Luigi Marattin.

    *https://www.project-syndicate.org/commentary/ecb-needs-to-embrace-covid19-monetary-financing-by-paul-de-grauwe-2020-03

Utzi erantzuna

Zure e-posta helbidea ez da argitaratuko. Beharrezko eremuak * markatuta daude