Zipriztin ekonomikoak (15)

(i) HELIKOPTERO dirua / POLITIKA fiskala

Pedro da Costa@pdacosta

Helicopter money is just fiscal policy dressed up” – BIS http://www.bis.org/speeches/sp160906.htm …

That’s ok: http://foreignpolicy.com/2016/08/26/the-stimulus-our-economy-needs-helicopter-money-yellen-federal-reserve/ …

2016 ira. 6

Gehigarriak:

Helikoptero dirua: eragiketa fiskala (1)

Helikoptero dirua: eragiketa fiskala (2)

(ii) GREZIA: paradisua (erdara batuan)

Grecia: radiografía de un Estado fallido1

En Grecia llevamos seis años de “rescate”, y los hechos son estos: un 25% de disminución del PIB, un 26% de tasa de paro (más del 55% en el caso de los jóvenes), un 30% de empresas cerradas, más de un millón de despidos, un 38% de reducción salarial media, un 45% de reducción de pensiones media, una tasa de ahorro del -17%, 600.000 jóvenes cualificados emigrados, un aumento del 42% de la mortalidad infantil, un cuarto de la población bajo el umbral de la pobreza, millares de personas y familias comiendo cada día de la caridad popular, un año de “control de capitales”, un gobierno a las órdenes de los acreedores, el mayor plan de privatizaciones del mundo, y casi dos personas suicidándose al día durante los últimos seis años.”

(iii) AEB-ko gazteria

Employ Young Americans Now2

Master tesia: Enploy Young Americans Now: Beyond Education3

(iv) ITALIA: Ingeniaritza

Ingegneri, il nostro ruolo ci chiama fuori dall’austerità4

… Stefano Sanna5, del gruppo economico di Rete MMT, ha sentito il dovere di scrivere all’Ordine degli Ingegneri, a cui appartiene, per sensibilizzare i colleghi sul ruolo dello Stato nella tutela dei territori. (…).

(la Redazione)

ooooooooooooo

Pregiatissimo Consiglio Nazionale degli Ingegneri,
e Carissimi Colleghi Ingegneri.

Il terremoto del 24 agosto rappresenta il limite oltre il quale gli Ingegneri non possono accettare di spingersi, in un Paese che ancora vuole definirsi civile.

(…)

L’Italia, da subito, deve attivare un piano di piena occupazione per permettere a tutti, noi Ingegneri per primi, di liberare le risorse intellettuali e materiali che permettano di mettere in sicurezza il territorio e tutti i suoi edifici.

Questa è la ricchezza reale di cui ha bisogno il Paese, non di sottostare alla presunta disciplina dei mercati o alle superstizioni economiche mainstream.

(…)

Non è più il tempo di tergiversare. Non è più il tempo di contare morti dovute ad incuria del territorio e degli edifici. Non è più il tempo di farci ingannare da scelte, come il rispetto del vincolo del rapporto deficit/PIL del 3%, che rappresentano quanto di più insensato e dannoso sia stato partorito dai tecnocrati europei.

Pensare oggi che i soldi, creati dalle Banche Centrali, possano finire, è come pensare che un Ingegnere possa finire i numeri con cui eseguire i calcoli di progetto.

L’unico limite che esiste e che sempre è esistito è la disponibilità di risorse reali, quali Ingegneri, tecnici, operai, mattoni, ferro, cemento. Ma oggi non abbiano un problema di mancanza di risorse reali, anzi; bensì un problema artificioso di carenza di risorse finanziarie, questo solo perché si è scelto che uno Stato debba reperire le risorse finanziare dai mercati. Questa è la differenza tra noi e il Giappone, in cui lo Stato garantisce le spese necessarie alla prevenzione delle calamità.

Continuare a limitare la spesa dello Stato per il rispetto di un limite inconsistente, oggi, significa essere completamente stupidi, oppure responsabili di queste stragi; significa idolatrare un libro contabile piuttosto che salvare vite umane.

Il valore etico e sociale del ruolo dell’Ingegnere, oggi, passa per questa strada. Non intraprenderla significa venir meno alla nostra responsabilità e alla nostra identità.

Stefano Sanna
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari

(v) EBZ

ECB’s Mario Draghi has run out of magic as deflation closes in 6

Large parts of the eurozone are slipping deeper into a deflationary trap despite negative interest rates and one trillion7 euros of quantitative easing by the European Central Bank, leaving the currency bloc with no safety buffer when the next global recession hits.

The ECB is close to exhausting its ammunition and appears increasingly powerless to do more under the legal constraints of its mandate. It has downgraded its growth forecast for the next two years, citing the uncertainties of Brexit8, and admitted that it has little chance of meeting its 2pc inflation target this decade, insisting that it is now up to governments to break out of the vicious circle.

Mario Draghi, the ECB’s president, said there are limits to monetary policy and called on the rest of the eurozone to act “much more decisively” to lift growth, with targeted spending on infrastructure. “It is abundantly clear that Draghi is played out and we’re in the terminal phase of QE. The eurozone needs a quantum leap in the nature of policy and it has to come from fiscal policy9,” said sovereign bond strategist Nicholas Spiro.

(…)

The great macroeconomic errors were made long ago from 2010 to 2012 when drastic austerity and premature rate rises pushed the region into a double-dip recession.

(…)

…The danger is that the next global downturn will strike before the currency bloc has escaped its current malaise and before it has built up any defences against a deflationary shock. (…)

(vi) FINANTZA BALANTZEAK (Britainia Handian)

Consistent modelling and inconsistent terminology10

 

The new Bank of England model is one of a relatively small group of empirically-oriented SFC models. Others include the Levy Institute model of the US, originally developed by Wynne Godley and now maintained by Gennaro Zezza, the UNCTAD Global Policy model, developed in collaboration with Godley’s old colleague Francis Cripps, and the Gudgin and Coutts model of the UK economy (the last of these is not yet fully stock-flow consistent but shares much of its theoretical structure with the other models).”


7 Amerikar trilioia = Europar bilioia.

8 Brexit dela eta, gogoratu ondoko hau: Brexit-ez haratagoko balediko hondamendiaz hitz bi.

Utzi erantzuna

Zure e-posta helbidea ez da argitaratuko. Beharrezko eremuak * markatuta daude